E’ TEMPO DI PRIME VERIFICHE
di Giorgio Ambrogioni – Presidente CIDA
Non disponendo di canali di comunicazione diretti, è difficile per i dirigenti “non addetti ai lavori” avere gli elementi per valutare e cogliere il valore dell’azione CIDA.
Con questo articolo cercherò, con quanta più oggettività possibile e con riferimento ai primi mesi di mandato, di colmare questo deficit informativo ricorrendo alla cortese ospitalità dei mezzi di comunicazione ALDAI.
Il primo obiettivo che ci siamo posti era quello di rafforzare il livello di accreditamento istituzionale sia sul piano formale che sostanziale: la partecipazione del Ministro del Lavoro alla nostra Assemblea, lo scorso dicembre, costituisce certamente un segnale importante, ma occorre anche considerare che in sette mesi di attività abbiamo fatto apprezzare le posizioni CIDA mediante 6 audizioni con Commissioni parlamentari e 4 incontri, nella sede confederale, con membri del Governo, Presidenti di Commissione e Parlamentari opinion leader.
Previdenza, mercato del lavoro e quadro economico sono stati i temi centrali della nostra interlocuzione e dei nostri documenti in cui si è cercato di valorizzare la nostra visione economico sociale ed il ruolo manageriale, sia nel pubblico che nel privato, come driver di sviluppo, innovazione e competitività.
Siamo solo all’inizio di un programma ambizioso che si fonda su un lavoro di squadra sia al centro che sul territorio. Un lavoro che deve veder migliorare molto la nostra capacità di comunicare cosa siamo, cosa rappresentiamo e cosa proponiamo.
Con riferimento al territorio ritengo importante informare che abbiamo completato il processo di rinnovamento delle CIDA Regionali, ne abbiamo insediati gli Organi e ne stiamo finalizzando le azioni sia verso l’interno associativo che verso le Istituzioni locali.
Questo passaggio ci ha consentito di pianificare l’Assemblea confederale – la prima fortemente connotata su base territoriale – per il 29 e 30 aprile: cercheremo di farne un momento di riflessione ed elaborazione calandoci al meglio nel contesto socio economico in cui operiamo come Parte Sociale, come categoria e come singoli dirigenti.
Tornando all’attività di questi mesi, molto impegno è stato profuso sul versante “pensioni”. Il perché è noto: c’è stato e ci sarà da contrastare una deriva politica fortemente ispirata da approcci demagogici e da logiche ridistributive a carico delle pensioni in essere.
Abbiamo a tal fine costituito una Commissione a cui è stato affidato il compito di elaborare una strategia di contrasto sul piano tecnico e comunicativo. Di essa fanno parte autorevoli rappresentanti di tutte le componenti professionali e manageriali destinatari di quella politica di cui dicevo prima: dirigenti privati, pubblici e mondo medico (anche non CIDA), magistrati, diplomatici, giornalisti. In sostanza abbiamo dato vita ad uno strumento in grado di farsi portavoce di parte significativa di quella classe dirigente del Paese che non accetta di essere strumentalmente contrapposta ai giovani e di essere dipinta come indisponibile a politiche di “solidarietà” intergenerazionale. Ci siamo sempre dichiarati favorevoli a queste politiche purché effettuate attraverso la fiscalità generale e non mediante blocchi perequativi o prelievi forzosi mirati ad uno specifico cluster di pensioni.
La responsabilità della Commissione è stata affidata alla dottoressa Antonietta Mundo già coordinatrice degli attuari Inps ed opinionista sul Corriere della Sera.
Nel contempo, sempre in tema pensioni, sono apprezzabili le sentenze dei Tribunali di Palermo e Brescia che hanno rinviato alla Corte Costituzionale i ricorsi patrocinati rispettivamente da CIDA e da Dircredito in tema di perequazione automatica. Abbiamo operato affinché gli atti di Palermo venissero inoltrati (come peraltro già avvenuto) in tempi brevi alla Consulta al fine di accelerarne il più possibile il pronunciamento.
Ci stiamo occupando anche di formazione manageriale, con specifico riferimento al ruolo dei Fondi bilaterali per la formazione continua: sulla loro natura giuridica e sui loro modelli di governance è in atto un confronto molto serio tra Organizzazioni di rappresentanza, Ministero del Lavoro ed Anac, l’Agenzia presieduta da Cantone. Stiamo lavorando affinché Organismi bilaterali di grande rilevanza, fermi restando trasparenza e correttezza gestionali, possano restare snelli e non burocratizzati da regole e procedure incongrue.
Anche in questo caso abbiamo costituito un Tavolo di lavoro, coordinato dal Prof. Angelo Pandolfo e lo abbiamo aperto agli amministratori dei Fondi inter professionali che si occupano di formazione manageriale: Fondirigenti, Fondir, Fondo dirigenti CONFAPI.
L’obiettivo è plurimo: coordinare le posizioni, definire una proposta condivisa pro futuro, porre le premesse per un confronto tra chi rappresenta la dirigenza e Confindustria, Confcommercio, ANIA, ABI.
Questa iniziativa CIDA ha fatto sì che, per la prima volta, la Confederazione venisse chiamata ad un confronto dal Ministero del Lavoro sul tema “ruolo e natura dei Fondi”.
Sarei lieto se questa mia “rendicontazione” desse vita ad un confronto anche critico e comunque arricchente sul futuro, sul ruolo e sull’attività della Confederazione.