Roma, 2 novembre 2020. Le tasse le pagano solo e sempre gli stessi e in modo per nulla equo: la settima indagine sulle imposte dirette realizzata da Itinerari Previdenziali ha rilevato che i lavoratori dipendenti contribuiscono per il 51,8% del gettito, i pensionati per il 29,4%, per un totale oltre l’80%; inoltre il 4,64% della popolazione, che comprende gran parte di manager e dirigenza, contribuisce per il 37,58% di tutta l’IRPEF. Ancora, quasi la metà degli italiani, 29,204 milioni pari al 48,38%, sembra non aver redditi, non versa praticamente nulla al fisco e quindi vive a carico di qualcuno. Va poi considerata l’evasione fiscale, circa 119 miliardi di euro: “Una somma enorme – ha denunciato recentemente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; se scomparisse l’evasione fiscale, le possibilità di aumentare pensioni, di aumentare gli stipendi, di abbassare le tasse per chi le paga, e così via, sarebbero di molto aumentate”.
Di fronte a questo scenario e alla manifestata volontà del Governo di aprire il cantiere di una riforma fiscale, CIDA, la confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, ha organizzato per mercoledì 4 novembre, una tavola rotonda di approfondimento sul fisco e sull’equità fiscale, per cercare di rispondere ad alcune domande:
• In 50 anni siamo passati da una paginetta per la dichiarazione dei redditi a decine di pagine accompagnate da volumi di spiegazione. La giungla contributiva favorisce più la fiscalità generale o gli evasori?
• Il progresso tecnologico ha aumentato nell’ultimo secolo la produttività e la ricchezza disponibile, come mai è avvenuto nella storia dell’umanità. Come distribuire la ricchezza in funzione del merito e del diritto di tutti alla sopravvivenza? Quali sono gli impedimenti al reddito universale uguale per tutti incassabile o detraibile dalle tasse?
• La trasformazione digitale offre l’opportunità di semplificare il rapporto con i contribuenti e per-mette un più efficace controllo degli evasori. Sarebbe utile investire in un progetto di digitalizzazione per individuare i sospetti evasori che spendono più di quel che guadagnano e posseggono, come avviene in Germania ed altri Paesi?
• Insomma, come pagare tutti per pagare meno, rendendo il Paese più onesto e civile? Fino a che punto è praticabile la via del ‘contrasto di interessi’ per far emergere pratiche quotidiane di evasione ed elusione fiscale?
Su questi temi si confronteranno le valutazioni e le proposte di Riccardo Alemanno, presidente Istituto nazionale dei Tributaristi, Alberto Brambilla, presidente del Centro studi Itinerari Previdenziali, Carlo Cottarelli, economista ed editorialista, Davide Giacalone, giornalista e scrittore e Mario Mantovani, presidente di CIDA, per delineare iniziative concrete e prospettive sostenibili per il Paese che vorremmo.
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming il 4 novembre 2020 ore 17:30 sul sito CIDA www.cida.it
CIDA è la Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato. Le Federazioni aderenti a CIDA sono: Federmanager (industria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-CIDA (funzione pubblica), CIMO (sindacato dei medici), Sumai Assoprof (Sindacato Medici ambulatoriali), Sindirettivo (dirigenza Banca d’Italia), FENDA (agricoltura e ambiente), FIDIA (assicurazioni), Federazione 3° Settore Sanità no profit, SAUR (Università e ricerca), Sindirettivo Consob (dirigenza Consob),