Roma, 26 aprile 2021. Va dato atto al Governo Draghi di aver stilato un Piano di ripresa e resilienza nel rispetto dei tempi previsti, con un’ambiziosa indicazione di obiettivi e programmi dettagliati e con uno spazio importante dedicato alle riforme strutturali. “Ora occorre la capacità organizzativa necessaria a realizzare i progetti e attuare le riforme: rinnoviamo l’appello ad inserire cultura e competenze manageriali nella ‘governance’ del Pnrr, per dare apporto gestionale e professionale alla sfida epocale del Piano”. Lo ha detto Mario Mantovani, presidente di Cida, la confederazione dei dirigenti pubblici e privati e delle alte professionalità, nel giorno in cui il Pnrr viene illustrato in Parlamento dal presidente del Consiglio.
“Il Commissario Ue, Paolo Gentiloni, ha chiaramente spiegato che l’Italia ha fatto un ottimo lavoro, ma che siamo all’inizio di un percorso e di questo occorre essere consapevoli. Anche dopo l’approvazione del Piano da parte di Bruxelles, la Commissione Ue, periodicamente, dovrà decidere se erogare la parte di finanziamenti che il Paese aspetta. E lo farà sulla base degli obiettivi indicati nel piano e ai tempi della loro realizzazione. Insomma, un piano ben disegnato ha bisogno di essere attuato e noi dovremo farlo confrontandoci con procedure difficili, tortuose, a volte contradditorie.
“Senza le competenze dei manager nelle fasi operative dei progetti contenuti nel Pnrr, senza il loro apporto nelle task force territoriali che ne verificheranno l’attuazione in collaborazione con le amministrazioni locali, tutto diventerà più difficile. Ci troveremmo di fronte ad un motore lanciato al massimo, che non riesce a scaricare la potenza disponibile. I tanti fondi Ue rimasti inutilizzati negli anni dimostrano le nostre storiche difficoltà a dare concretezza ai progetti ‘politici’ e anche a spiegare una certa diffidenza che la burocrazia Ue usa verso di noi. Non a caso il premier Draghi ha dovuto usare il proprio prestigio personale con Bruxelles per evitare ulteriori richieste di controlli, impegni, garanzie, da inserire nel Pnrr. Ma questa non può certo diventare la prassi nel dialogo con i nostri partner.
“Cida è convinta di rappresentare non solo interessi, ma anche competenze, professionalità e autorevolezza che intende mettere in gioco, a disposizione e a supporto delle istituzioni. E’ sulle capacità dei manager che andrà misurata la fattibilità del Pnrr”, ha concluso Mantovani.
CIDA è la Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato. Le Federazioni aderenti a CIDA sono: Federmanager (industria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-CIDA (funzione pubblica), CIMO (sindacato dei medici), Sindirettivo (dirigenza Banca d’Italia), FENDA (agricoltura e ambiente), Federazione 3° Settore CIDA, FIDIA (assicurazioni), SAUR (Università e ricerca), Sindirettivo Consob (dirigenza Consob), Sumai Assoprof (Sindacato Medici ambulatoriali).
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