Roma 8 marzo 2021. Migliaia di assunzioni con nuove competenze nella pubblica amministrazione per realizzare concretamente il Recovery plan, ricorso a società di consulenze esterne per allinearne la veste formale agli standard internazionali: queste due recenti notizie confermano che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha bisogno di un robusto apporto di manager e di cultura manageriale. Lo ha detto Mario Mantovani, presidente di Cida, la confederazione dei dirigenti pubblici e privati e delle alte professionalità, in merito agli sviluppi del Pnrr.
“Già in occasione degli Stati generali dell’economia, la scorsa estate, abbiamo sollecitato un innesto di competenze manageriali nella struttura del Recovery plan, in modo da consentire la ‘messa in opera’ sul territorio dei vari progetti. Inoltre, in ogni occasione di confronto con Governo e istituzioni, abbiamo ribadito la necessità di una governance manageriale, che definisse responsabilità, tempi di esecuzione, risorse necessarie e analisi dei risultati. Abbiamo anche proposto soluzioni pratiche e ‘modelli’ progettuali per velocizzare la stesura del Pnrr e colmarne le lacune che le prime versioni presentavano.
“Finalmente leggiamo che si vuole mettere mano alla struttura tecnica dello Stato, a quella pubblica amministrazione cui sarà demandata l’esecutività del Pnrr. Nel governo si starebbe studiando un meccanismo di reclutamento rapido di migliaia di esperti, con remunerazioni di mercato e inizialmente con contratti a tempo determinato. Un’accelerazione necessaria in vista della scadenza del 30 aprile, quando il documento conclusivo sarà presentato a Bruxelles.
“E proprio per arrivare preparati a quella scadenza si è deciso di avvalersi della consulenza della McKinsey, il colosso mondiale del settore, per redigere un Pnrr anche formalmente ineccepibile. Anche in questo caso – ha aggiunto il presidente di Cida – si tratta di una scelta pragmatica, che segue le più consolidate best practice internazionali. E stupisce il livello polemico che questa notizia ha suscitato, della scarsa dimestichezza con questo tipo di operazioni. Il ministero dell’Economia, nella cui struttura s’incardina la governance del Pnrr, ha dovuto chiarire che l’attività di supporto richiesta a McKinsey riguarda l’elaborazione di uno studio sui piani nazionali ‘Next Generation’ già predisposti dagli altri paesi dell’Unione Europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano. Nulla, insomma, che abbia a che vedere con la definizione del merito dei progetti e delle riforme che conterrà.
Anche grandi società di consulenza si avvalgono di altre società di consulenza per progetti specifici.
“Si tratta, anche in questo caso, di un valore aggiunto di natura manageriale che va a colmare un deficit storico della nostra pubblica amministrazione, sia a livello centrale che locale. Un deficit noto e che il Pnrr, nella sua eccezionalità, ha reso stringente per il rischio di non vedersi assegnate quelle risorse che possono consentire un salto di crescita e di modernità del sistema-Paese. Come sindacato rappresentativo della dirigenza, depositario di competenze, professionalità e progettualità, chiediamo quindi un incontro con il Governo per avviare da subito un rapporto di collaborazione che si concentri sul Pnrr e possa poi proseguire per riportare l’Italia al livello dei nostri partner europei”, ha concluso Mantovani.
CIDA è la Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato. Le Federazioni aderenti a CIDA sono: Federmanager (industria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-CIDA (funzione pubblica), CIMO (sindacato dei medici), Sindirettivo (dirigenza Banca d’Italia), FENDA (agricoltura e ambiente), Federazione 3° Settore CIDA, FIDIA (assicurazioni), SAUR (Università e ricerca), Sindirettivo Consob (dirigenza Consob), Sumai Assoprof (Sindacato Medici ambulatoriali).
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