Martedì 21 ottobre 2025, si terrà l’udienza pubblica della Corte Costituzionale, chiamata a discutere l’Ordinanza n. 23/2025/M della Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna (Ordinanza Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna), che, a fronte del ricorso di 24 ex militari, ha sollevato una questione di legittimità costituzionale sul blocco perequativo delle pensioni medio-alte, previsto dalla legge finanziaria 2023.
Come seguire la diretta streaming dell’udienza
La seduta sarà trasmessa in tempo reale sul canale YouTube ufficiale della Corte Costituzionale: https://www.youtube.com/cortecostituzionale e la diretta sarà visibile nella homepage del canale a partire dalle ore 9:30 circa.
Come consultare il calendario ufficiale delle udienze pubbliche
Il calendario delle udienze è disponibile sul sito della Corte al seguente Link https://www.cortecostituzionale.it/calendario-lavori e, una volta aperto il calendario, è possibile verificare:
- La conferma dell’udienza del 21 ottobre
- L’inclusione dell’Ordinanza n. 23/2025/M (REG. ORD. 76/2025) ed il suo Ruolo n. 3
- Eventuali aggiornamenti di orario o contenuti
Rimanendo sul sito della Corte Costituzionale, per coloro che vorranno collegarsi dopo la conclusione dell’udienza, sarà sufficiente cliccare sul Link https://www.cortecostituzionale.it/udienze, andare su “Udienza Pubblica – 21 ottobre 2025” e cliccare per trovare tutte le informazioni che caratterizzano l’udienza con le varie Ordinanze ed i relativi Ruoli.
Una volta individuata l’Ordinanza di nostro interesse (Ord. n. 76/2025) ed il rispettivo Ruolo n. 3, scorrere verso il basso fin quando ci si imbatte nella visione della Sala della Consulta e cliccare su Play per far partire la video-registrazione dell’udienza.
🧾 Sintesi tecnica dei contenuti dell’Ordinanza n. 23/2025/M della Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna – Natura tributaria del blocco perequativo delle pensioni medio-alte e illegittimità del prelievo selettivo
L’Ordinanza in questione qualifica la ridottissima perequazione riconosciuta dalla legge finanziaria 2023 alle pensioni medio-alte come una “tassa coatta” applicata solo ad una categoria di cittadini (pensionati medio-alti), priva di giustificazione redistributiva e quindi iniqua e illegittima alla luce della giurisprudenza costituzionale e contabile.
📌 Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Sulla base della ponderosa sua Sentenza n. 223/2012 (2_Sentenza_Corte_costituzionale_n.223_2012), che tratta di problemi retributivi dei magistrati, la Corte costituzionale ha stabilito che una misura ha natura tributaria quando:
- È obbligatoria e imposta per legge;
- Non comporta controprestazione diretta per il cittadino;
- Il gettito è destinato alla copertura della spesa pubblica;
- È riconducibile all’art. 23 Cost., che impone la riserva di legge per ogni prestazione patrimoniale.
Sulla base di questi presupposti, la misura prevista dalla legge finanziaria 2023 è di natura tributaria perché:
- È imposta per legge e non volontaria;
- Non corrisponde a un servizio o beneficio diretto;
- Determina un risparmio di spesa pubblica a vantaggio del bilancio statale;
- Colpisce solo una fascia di cittadini, violando il principio di eguaglianza tributaria (art. 3 Cost.) e il principio di universalità dell’imposizione.
🚫 Profili di illegittimità
- Discriminazione sostanziale: il prelievo selettivo sulle pensioni medio-alte configura una disparità di trattamento non giustificata da ragioni di equità o progressività.
- Violazione dell’art. 53 Cost.: il contributo non è proporzionale alla capacità contributiva, né giustificato da finalità redistributive.
- Elusione del principio di legalità tributaria: il blocco perequativo, pur non formalmente qualificato come tributo, ne assume tutti i connotati sostanziali.
La speranza è che la Corte Costituzionale riconosca la natura tributaria di questo iniquo prelievo ai danni dei soliti pochi pensionati.
L’udienza rappresenta un passaggio cruciale per il riconoscimento dell’illegittimità del prelievo selettivo sulle pensioni dei dirigenti. Seguirla è un atto di consapevolezza, partecipazione e vigilanza democratica.
