Giovedì 6 febbraio 2025 dalle ore 17:00
presso la Sala Viscontea Sergio Zeme di ALDAI e in videoconferenza zoom
Gruppo Cultura
Incontri di letteratura 2025 – Kafka a cento anni dalla morte
«Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., perché una mattina, senza che avesse fatto nulla di male, venne arrestato».
Sono queste le parole di inizio di uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale e dopo molti anni di interpretazioni e di riflessioni Kafka e il suo romanzo rimangono ancora un terreno da esplorare e un pensiero con cui confrontarsi. Con una scrittura incalzante e ricca di dettagli, il dramma intimo e sociale di Josef K. – arrestato, nella pensione dove viveva, per un reato che non riuscirà mai a conoscere e da un tribunale che non potrà mai incontrare – suscita ancora sconcerto ed emozioni come se fossimo ancora alla prima lettura. Tutto si svolge fra supposizioni e possibilità molteplici, fra pause di silenzio e scene di aggressione. Un collage di momenti di vita che conducono Josef K. Alla distruzione di sé stesso fino ad accettare di essere prelevato e pugnalato a morte «Come un cane! Disse e gli parve che la vergogna gli dovesse sopravvivere».
Molteplici impressioni e considerazioni possono venire da questo immenso romanzo di vita e di morte. Non è del tutto da escludere che Kafka, che non ha mai considerato la Legge come messaggera di un potere Eterno, abbia voluto dire qualcosa di estremo su ciò che di noi potrebbe permanere oltre la morte.
Il processo
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