Da gennaio 2022 è terminata l’applicazione della disciplina transitoria sulla perequazione delle pensioni introdotta dalla Legge n.147/2013 ed è finalmente ripartita l’applicazione del più vantaggioso meccanismo di adeguamento delle prestazioni di quiescenza previsto dalla Legge n. 388/2000.
Il decreto del Ministero dell’Economia del 17 novembre scorso, infatti, ha previsto che a decorrere dal 1.01.2022, la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021, determinato in misura pari a all’1,7%, (salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo e pertanto), è applicato, secondo il seguente meccanismo:
- nella misura del 100% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici fino a 4 volte il trattamento minimo Inps;
- nella misura del 90% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo Inps;
- nella misura del 75% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici superiori a 5 volte il predetto trattamento minimo Inps.
Da rilevare che, al fine di assicurare il rinnovo delle pensioni in tempo utile per il 2022 e rendere possibile la prima liquidazione delle pensioni con decorrenza gennaio 2022, l’Inps ha utilizzato l’indice di perequazione disponibile al 15 ottobre 2021, elaborato dal Coordinamento generale statistico attuariale, pari all’1,6% assicurando che sulla rata di marzo 2022, verranno corrisposte le differenze di perequazione ove spettanti.
Inoltre con il 31 dicembre 2021, grazie alla pronuncia in sede di costituzionale ottenuta a seguito dei ricorsi presentati anche dalla Cida, è terminata anticipatamente l’applicazione del c.d. “contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro”, quelle cioè superiori a € 100.000, che avrebbe invece dovuto trovare applicazione fino al 31dicembre 2023.
Sottolineiamo che è solo grazie alle numerose iniziative di Federmanager di sensibilizzazione delle istituzioni di governo e alle iniziative giudiziarie avviate in questi ultimi anni in collaborazione con la Cida, che è stato possibile porre fine ai reiterati provvedimenti pensionistici a danno della categoria e recuperare anche un meccanismo di perequazione più vantaggioso per le nostre pensioni.